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AstaCP Apr 16, 2021

C’era una volta: quando decisi di diventare un giocatore professionista

L’ultima volta Isabelle Mercier ha ricordato il momento in cui ha giocato a poker in un film. Ora torniamo indietro nel tempo per vedere come ha iniziato la sua carriera e ha deciso di diventare una giocatrice di poker professionista. Molte persone pensano che la mia carriera sia iniziata quando ho vinto il WPT Ladies C’era una volta: quando decisi di diventare un giocatore professionista

Strategia

L’ultima volta Isabelle Mercier ha ricordato il momento in cui ha giocato a poker in un film. Ora torniamo indietro nel tempo per vedere come ha iniziato la sua carriera e ha deciso di diventare una giocatrice di poker professionista.

Molte persone pensano che la mia carriera sia iniziata quando ho vinto il WPT Ladies Night nel 2004 a Los Angeles.

Questa vittoria è ovviamente un’importante pietra miliare nella mia carriera e una spinta incredibile, ma non è esattamente il punto di partenza, la scintilla che ha acceso il fuoco sacro in me.

È stato infatti due anni prima, ad Amsterdam, in occasione del torneo annuale Master Classic of Poker, che tutto è iniziato e che ho capito di voler diventare una giocatrice professionista.

Come è iniziato tutto

Siamo nel 2002. All’epoca lavoravo come direttore presso l’Aviation Club de France (ACF), recentemente trasformato in Club Barrière Paris 104. Mi ritrovo al Master Classics of Poker di Amsterdam, per il mio secondo “vero torneo”.

Ci sono grandi nomi del poker dell’epoca, David “The Devilfish” Ulliott, Surinder Sunar, Marcel “The Flying Dutchman” Lüske e Keith “The Camel” Hawkins.

In questo pool di squali, io sono ovviamente il simpatico pesce biondo che ha in mano le sue carte, ma che non ha intenzione di giocare agro. E in effetti, sono in modalità ordinata e ciò che deve accadere in un caso del genere è accaduto: Vengo letteralmente calpestata.

Mi ritrovo con due misere fiches prima della prima pausa. Chiamo Bruno Fitoussi, che mi ha dato il suo biglietto per questo torneo da 800 euro. Gli spiego la situazione e gli chiedo ingenuamente se vuole pagarmi un rebuy in questo torneo.

Al telefono scoppia in una risata: è fuori discussione. Ripensandoci, non darmi un rebuy è stata ovviamente la decisione migliore. Cosa avrei fatto con uno stack nuovo di zecca? Sicuramente lo stesso: sarei stato scavalcato una seconda volta.

Il consiglio che cambia le carte in tavola

Prima di tornare al tavolo, incontro il mio amico Paul Magriel “X-22”, anch’egli presente al torneo. È un geniale matematico, ex campione del mondo di backgammon.

Mi dice senza mezzi termini che il mio gioco è troppo timoroso e che devo prendere più rischi. È stata come una scossa elettrica.

Penso a quello che mi ha appena detto per un quarto di secondo e mi rendo conto che sì, è assurdo giocare così stretto, non rischiare di più, cosa potrebbe succedermi di peggio che essere eliminato dal torneo?

Rischiare per vincere

Niente. Sono seduto al tavolo da poker, tutto va bene.

Tornato al mio posto, cambio radicalmente marcia e mi metto in modalità agro. Non ho più paura.

Tutti questi giocatori al tavolo, che conosco bene perché sono io a occuparmi di loro quando vengono all’ACF e che ridono dolcemente di me, almeno del mio modo di giocare, alla fine non mi impressionano.

Dopo qualche colpo, funziona! Aumento il mio stack e, ironia della sorte, mi concedo anche il lusso di espellere Paul Magriel dal torneo con una bella coppia di due. Almeno ha potuto constatare che lo avevo ascoltato!

Isabelle Mercier First Table

Il primo tavolo finale della mia carriera

Dodici ore dopo, sono al tavolo finale di Amsterdam. Ho più adrenalina che sangue nelle vene. Per la prima volta in vita mia, sono in una… zona! È una sensazione incredibile da provare.

Finirò secondo in questo torneo per 53.697 euro, la mia seconda fila su Hendon Mob che arriva a polverizzare il mio 33° posto per 429 dollari da un torneo che avevo giocato un anno prima a Vienna.

Mi sembrava già di aver imparato più cose in un solo giorno che in tutta la mia vita pokeristica. Forse quel giorno non ho vinto il torneo, ma una cosa l’ho ottenuta: da quella sera in poi non ho più voluto fare altro che giocare a poker.

Mi dispiace ACF, ma dovremo discutere… Dopo questo torneo, la mia vita non è più stata la stessa.

Ho iniziato a giocare online dalla mattina alla sera e ho lentamente abbandonato il mio lavoro, per poi lasciare tutto, vendere tutto ciò che avevo e volare via con la mia valigia per viaggiare in tutto il mondo con la mia passione: giocare a poker!

https://twitter.com/IsabelleNoMercy/status/1381288486431510537?s=20

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Isabelle “No Mercy” Mercier

Vincitrice WPT

AstaCP